AMERICAN HONEY: un viaggio nell'america più vera e profonda
Difficilmente vedo due volte lo stesso film. Primo perché ho una lista infinita di film da vedere e poi perché per vedermelo una seconda volta mi deve piacere particolarmente. E american honey fidatevi mi è piaciuto veramente tanto. Grazie ad un post di Cinema mon amour che mi ha dato l'ispirazione per rivederlo. Il film lo aveva visto la prima volta un annetto fa e mi era rimasto impresso…
Come spiegarvi di cosa parla American Honey, è un turbinio di luoghi, persone, musiche ed emozioni. E' la mia tipologia di film preferita, un road movie che è molto di più di un road movie. Una protagonista strepitosa: Star interpretata da Sasha Lane. Vi premetto che a me non piacciono i rasta eppure Star mi è parsa subìto simpatica sin dalla primissima scena.
"Tu sei una vera ragazza del sud? Allora sei un' American Honey come me" dice la ragazza che gestisce questa comunità di venditori di riviste di ogni genere a Star, la nostra protagonista. "Mancherai a qualcuno?" "Penso proprio di no". Inizia così il viaggio di Star verso l'America povera, ricca, cristiana, multietnica...quell'America che ad un certo punto Star si sente di poter toccare con un dito.
Apparte il fatto che il tutto è reso con una cura nei dettagli impressionante, la prima casa in cui entrano Star e Jack (di cui vi parlerò tra poco) è di una famiglia alto borghese cristiana. La figlia con i trucchi di Kim Kardashian, la madre che tenta di fare la caritatevole ma è ben palese il disprezzo verso i venditori porta a porta, Star che s'incazza perché comprende quel disprezzo e le dà fastidio, perché non ci sta a scendere a patti, a mentire per vendere una rivista. E' sincera, fin troppo sincera per poter essere una venditrice.
Jack interpretato da Shia LaBoeuf che non vedevo da un bel pò dopo transformers e che si conferma un ottimo attore nonostante sia abbastanza sottovalutato. Da subìto mostra interesse nei confronti di Star, il loro è praticamente un colpo di fulmine. E vi giuro che nei panni del venditore furbo e con la battuta pronta e quell'aria un pò trasandata è perfetto. In Star riconosce la sua versione in femminile, sono simili e si trovano subito a parlare e a ridere con naturalezza. La loro passione non tarderà a manifestarsi.
C'è una scena che mi ha commosso oltremodo, Star bussa in una casa di quartiere molto povero e le aprono la porta due bambini, una sui 9 anni con una lieve malformazione alla spalla e un altro bambino con una tuta dei pokemon e la faccia sconsolata. Star chiede un bicchiere d'acqua, hanno solo una bibita gassata, aprono il frigo che è praticamente vuoto. I genitori sono tossicodipendenti, ecco lì il cuore mi si è strappato, perché immagino quante situazioni reali ci siano del genere e il tutto viene raccontato con una tale sincerità che è impossibile non commuoversi. Star, anche coinvolta dal fatto che quei due bambini le ricordano i figli dell'ex compagno, va al supermercato e gli porta due buste piene di spesa.
L'America è anche questa. E adoro i film senza filtri che hanno il coraggio di raccontarla fino in fondo, che ne raccontano ogni più piccola sfaccettatura. L'America dei quartieri alti del Kansas perbenista ma corrotta e deviata da una morale puritana controproducente, l'America dei grandi pozzi petroliferi in cui si guadagnano centinaia di migliaia di dollari lontani dalle famiglie e alla cerca di ogni genere di svago, l'America povera lasciata a sé stessa i cui figli non sono meno importanti di quelli che viaggiano nei macchinoni. L'America dei finti cowboy...L'America infine di Star e Jack i cui destini si sono incrociati in maniera bizzarra in un supermercato con la canzone di Rhianna e che si amano nel modo più vero e semplice.
American Honey merita di essere visto.
Commenti
Posta un commento