LOGAN: il più bel film della saga degli X-men
Era quasi un anno che non vedevo un film che mi lasciasse senza fiato, lo scorso anno fu "The prestige", un film di Nolan del 2006 (tra l'altro il mio preferito insieme al cavaliere oscuro della sua filmografia), trovato per caso su Netflix in uno di quei pomeriggi afosi d'estate. Tra i protagonisti del film compare Hugh Jackman.
Il protagonista della pellicola di cui vi voglio parlare è proprio lui, Hugh Jackman. Il film in questione è l'ultimo capitolo della saga di Wolverine: Logan. E' oramai da qualche mese che ho iniziato una maratona di tutti i film della Marvel, degli X men e della DC, in pratica di quasi tutte le trasposizioni cinematografiche dei fumetti degli ultimi anni. Quindi mi son rivista i primi due film degli X men diretti da Brian Singer e l'ultimo diretto invece da Brett Ratner, film che avevo visto da piccola ma che comunque ricordavo abbastanza bene, e poi ho proseguito con i successivi film (quelli di Deadpoll li avevo già visti qualche mese fa insieme a quelli della Marvel e comunque non mi hanno fatto impazzire, nonostante mi piaccia molto Ryan Reynolds). Dunque ho visto x men giorni di un futuro passato, che mi è piaciuto ma non eccessivamente (regia sempre di Singer, il quale non ha diretto il terzo capitolo "conflitto finale", in quanto occupato con Superman returns). Prima di vedermi ogni film mi son vista i rispettivi trailer e quello di X men apocalisse mi ha entusiasmato a dir poco, invece poi vedendolo sono rimasta abbastanza delusa. Poi chiaramente ho visto i primi due della saga di Wolverine, tra l'altro diversissimi tra di loro, il primo è una tamarrata incredibile, il secondo ambientato in Giappone è eccessivamente lungo, apparte qualche scena esteticamente eccezionale, come quella del treno, seppur abbastanza inverosimile, anche per un cinecomics.
Infine arriviamo finalmente all'argomento principale del post, ovvero Logan: the wolverine. Il decimo film della saga degli X men, tratto da una sceneggiatura di Mangold, lo stesso di Walk the line, film che adoro alla follia. Logan riuscì a conquistarsi una nomination agli Oscar, quella come sceneggiatura non originale, Per la prima volta la diedero ad un film tratto da un fumetto. Aggiungo io meritatissima e doveva assolutamente vincere. Ma chiaramente vinse il film di cui si parò per mesi, sopravvalutatissimo, ovvero chiamami col tuo nome.
Logan non è un cinecomics nel vero senso del termine, non è neanche il terzo film della saga di Wolverine (differisce in tutto e per tutto dai primi due), Wolverine è un cazzo di film che ha la stessa essenza di quei film western che hanno fatto la storia del cinema, a cui ne rende pienamente lode. Logan è visibilmente invecchiato, l'adamantio nel suo corpo indebolisce la capacità di potersi rigenerare, è il solito burbero con il cuore buono. Che odia le persone e cerca in tutti i modi di allontanarsene ma alla fine la sua indole di uomo puro lo porta sempre a spendersi per il bene degli altri, anche al costo di mettersi nei guai lui stesso. Ed è quello che avviene in questo film, Gabriela, infermiera, lo contatta chiedendogli una mano per raggiungere un posto chiamato Eden e di portare con lui anche una bambina, una piccola mutante che si scoprirà avere un legame molto forte. Gabriela, infermiera in questa clinica in cui vengono tenuti prigionieri i bambini mutanti, decide di ribellarsi e poterli aiutare ad uscire, per questo pagherà con la vita. Quest'idea della clinica in cui sono rifugiati dei bambini a scopo sperimentale mi ha ricordato per altro "Never let me go" il film che segnò il debutto di Carey Mulligan ed Andrew Garfield che parlava appunto di questi ragazzi cresciuti in una struttura per l'unico scopo di poter donare degli organi. Un film straziante e profondo, tratto da un bel libro che fece molto scalpore.
Ritornando a noi, Logan decide appunto di aiutare Gabriela e questa piccola bambina che nel film chiamano Lora, ma ho letto chiamarsi Laura, ma io continuerò a chiamarla Lora (ditemi voi se sbaglio o meno), ma Logan non è solo, insieme a lui c'è il vecchio professor Charles, oramai novantenne, tormentato da una malattia che gli ha provocato numerosi attacchi psichici che hanno portato alla morte di un gran numero di mutanti. Logan lo accudisce come se fosse il padre, ma d'altro in tutti quegli anni lo è stato veramente, e questo rapporto padre/figlio mi è piaciuto moltissimo, ci sono molte gag tra loro due che alleggeriscono il tutto. Charles vuole che Logan provi finalmente cosa significhi avere una famiglia e sa già che arriverà questa piccola mutante Lora che in realtà si scoprirà essere sua figlia. E vi posso assicurare che il rapporto che si instaura tra Lora e Logan non è per nulla stereotipizzato, tutt'altro, le numerose e ma bai banali, scene d'azioni che li riguardano tengono col fiato sul collo, e l'idea di Lora, piccola Logan versione femminile è veramente meravigliosa e rende tantissimo sullo schermo. Tra l'altro l'attrice che la interpreta è al suo primo debutto. Dunque inizieranno questo viaggio in cui scopriranno loro stessi. Una strada che li condurrà ai tragici eventi finali, tra cui la perdita di Charles a cui Logan è legatissimo e la morte di una famiglia innocente che avevano aiutato per strada e che mi ha ricordato molto la coppia di vecchietti nel primo capitolo di Wolverine che avevano la fattoria. Rimarranno dunque loro: Lora e Logan, entrambi con la consapevolezza di essere ciò che sono, ultimi e speciali tra i pochi mutanti superstiti. Ma soprattutto legati inconsapevolmente da un rapporto di parentela che li unirà ancor di più.
Che dirvi del finale? Uno dei miei preferiti di sempre, ho pianto come non succedeva da molto tempo di fronte allo schermo. Ho pianto quando Lora in lacrime ha chiamato Logan "Papà", mentre moriva, ho pianto soprattutto quando c'è stato il monologo finale di Lora, lì c'è il colpo di maestria, di genio assoluto. Il citazionismo che si fa lode, il film che rende onore ad un altro film nella pellicola, Lora, vissuta in una clinica fin dalla sua nascita che vede con Charles in un letto d'albergo dove si erano appoggiati, un film western "Il cavaliere della valle solitaria", e mentre vediamo quella scena non sappiamo che lo stesso monologo che ascoltiamo lo ripeterà poi Lora, rimasta affascinata da quelle parole. E quindi non posso che lasciarvi con quelle parole, senza però dimenticarvi di dire che gli ultimissimi minuti, quelli in cui Lora poco prima di raggiungere gli altri ragazzi finalmente salvi, grazie anche a Logan, si avvicina alla croce fatta con due bastoni, la prende e la sposta per formare una X, a testimonianza che lì giace Logan l'ultimo degli X Men. E scusate se è poco. Ovviamente i titoli di coda potevano solo che essere accompagnati da Johnny Cash sulle note di "When the man comes around".
"Un uomo ha la sua via tracciata, non può cambiarla, se infrange la legge se uccide e non c'è rimedio, a torto o a ragione rimane un marchio e non si cancella più. Ora torna presto dalla mamma e dille da parte mia che la tranquillità è tornata nella vallata"
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