HEREDITARY: paura allo stato puro
Finalmente ho visto hereditary, eh lo so ne ho fatta passare di acqua sotto i ponti, ma fortunatamente dall'uscita del film non ho visto molte immagini o letto spoiler.
Dove cominciare? Ci sono scene in cui sono stata con la mano davanti alla bocca per qualche minuto, veramente sono rimasta senza parole. Qualcosa di mostruoso, tensione a mille, colpi di scena sensazionali. Era da anni che dovevo vedere un film così ben fatto. Calcolate poi che l'ho appena visto quindi l'entusiasmo è alle stelle. Non avrei mai creduto in qualcosa di così alto livello. Ne avevo sentito parlare bene sicuramente ma mai avrei pensato di trovarmi di fronte ad un qualcosa del genere. Tra l'altro è uscito dello stesso regista Midsommar di cui parlano tutti bene e dovrò recuperare anche quello. Sono ancora sconvolta dalla visione.
Allora la primissima scena riguarda la classica casetta sull'albero, come insegna Aghata Christy + nell'inizio di ogni cosa che si individua il principio, quindi sapevo già dalla prima inquadratura che quella casetta avrebbe avuto un peso importante. Sin dal primo movimento di macchina capisci subito che la mano è leggerissima, praticamente invisibile, per nulla invasiva, ci accompagna pian piano in ogni stanza della casa, partendo dalla stanza della casa in miniatura. Eh già da là capisci il colpo di genio…
All'inizio infatti credevo che le costruzioni in miniatura costruite dalla protagonista avrebbero avuto un ruolo centrale, invece sono solo un simbolo stesso della casa e rendono inquietanti alcune scene. Il punto focale è questo concetto di eredità che dalla morte della madre passa poi inevitabilmente agli altri membri della famiglia, ma cosa si eredita di preciso? Si scoprirà poi una presenza demoniaca a cui una setta satanica cerca di procurargli un corpo. Dunque quando la protagonista si reca in un circolo di persone che hanno perso qualcuno e racconta che la famiglia della madre è stata segnata da una serie di morti abbiamo già un indizio importante che non passa inosservato. Chiaramente poi Joan, la signora anziana che incontra fuori dalla struttura dove si tengono gli incontri non è casuale come non lo è lo zerbino identico a quelli che faceva sua madre, fuori dalla sua porta di casa.
La morte della figlia piccola, preannunciata dal taglio del piccione morto schiantatosi sulla finestra della sua classe a scuola, è qualcosa di agghiacciante, l'inquadratura di primo piano sul figlio che non osa guardare dietro di lui la sorella, l'inquadratura della testa mozzata piena di mosche. Il modo in cui decidono di trattare il dopo, passando direttamente ad un periodo in cui è passato un pò di tempo ma c'è ancora il dolore che si sta tramutando in pazzia. L'attore che interpreta Peter, veramente bravo, come lo sono tutti gli altri a cominciare dalla protagonista...Delle performance straordinarie.
Ad un certo punto subentra il sovrannaturale, i medium, le presenze, le candele ecc. e da lì si comincia a capire che il film sta prendendo un'altra piega, che son sincera, non è spiegata fino in fondo. Forse questa è l'unica pecca del film, il finale l'ho trovato un pò caotico. Perché l'unica che poi non è morta è la madre? Anche lei posseduta? Ma da chi? Perché proprio il figlio maschio e non ad esempio la bambina o comunque qualcun altro? Alla fine il fatto che ci sia un'aurea di mistero dà quel senso di tensione e paura maggiore. In ogni caso è uno dei migliori film di paura dell'ultimo decennio.
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