Storia di un matrimonio: è un capolavoro?
Ieri sera mi sono vista l'ultimo film di Noah Baumbach: storia di un matrimonio. Appena ho visto il trailer mi sono innamorata, uno perché ammetto che questo è il primo film del regista che vedo e quindi ero molto curiosa (tranquilli recupererò gli altri), due perché il film vede come interpreti due attori d'eccezione come Adam Driver e Scarlett Joahnsson. Ma in realtà c'è anche una Laura Dern in ottima forma ma ve ne parlerò più tardi.
La storia è molto semplice: è la radiografia di una crisi di matrimonio, che porterà poi all'inevitabile divorzio. Il regista non ci risparmia nessun "dietro le quinte", tutto viene raccontato con una minuzia di particolari: dalla scelta dell'avvocato (quello buono ed economico o quello cazzuto e stronzo da 25 mila dollari di acconto?), alla scelta della casa da rendere il più possibile accogliente per accogliere poi l'assistente del tribunale che dovrà giudicare l'idoneità ad essere custodi del figlio o meno. Il tutto condito da meravigliosi dialoghi e monologhi che quasi quasi me lo rivedo pur di risentirmeli. Come sempre è il modo in cui viene raccontata una storia a fare la differenza, perché la storia è molto semplice e non si discosta da quella di altri film o di storytime in varie serie tv eppure il tocco di Baumbach colpisce.
Un tocco di regia delicato, coinvolgente, che ci lascia inevitabilmente un pò di malinconia. L'inizio superlativo, con la lettura dei due profili stilati da ognuno dei due coniugi durante l'analisi di coppia. Diciamo che c'è una degenerazione che culmina poi nella penultima parte del film. Ma devo dire che la parte forte oltre alla sceneggiatura è sicuramente l'interpretazione dei vari attori. Una Scarlett Joahnsson superlativa, che ci dimostra quanto sia versatile passando dal ruolo di supereroina della Marvel ad un ruolo di una madre che deve affrontare un divorzio (ma d'altronde avevamo dubbi sulla sua bravura?). Adam Driver non è stato da meno, l'ultimo film in cui l'avevo visto era Silence di Martin Scorsese in cui aveva riconfermato le sue doti. Credo che on questo film abbia fatto il definitivo salto di qualità che lo renderà ancora più famoso al grande pubblico e infine Laura Dern, nella parte dell'avvocato cazzuto ed elegante, totalmente nella parte. Mi ha ricordato molto Michelle Pfeiffer in Mi chiamo Sam, ma Laura Dern è stata veramente la rivelazione del film. Per non parlare di Ray Liotta (Quei bravi ragazzi) anche lui nelle vesti dell'avvocato divorzista stronzo e senza scrupoli, sempre un piacere vederlo sullo schermo.
Ho qualche dubbio sul finale perché mi aspettavo qualcos'altro ma d'altronde vi accorgerete che vi farà scendere qualche lacrimuccia. Secondo me ha uno stile nel raccontare i drammi familiari che si avvicina molto a quello di Woody Allen, due stili completamente diversi ma accomunati dalla maestria di raccontare con dolcezza e poesia stralci di vita quotidiana.
Il film sta ricevendo varie candidature ed è stato acclamatissimo dal pubblico, se potete andate a vederlo al cinema piuttosto che vedervelo su Netflix perché se non avete la versione in alta definizione rischiate di vederlo malissimo, tutto sfocato.
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