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Visualizzazione dei post da gennaio, 2020

TOLO TOLO: Zalone ha fatto un film fascista?

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                                   Visto ieri in una sala abbastanza piccola di Trevignano ma in ogni caso piena. Faccio una piccola premessa a me la comicità di Zalone non fa entusiasmare, sicuramente tra tutti i comici italiani è quello che al momento apprezzo di più (ovviamente nessuno batterà mai i miei adorati Aldo, Giovanni e Giacomo) e quindi i precedenti film di Zalone li ho visti tutti in tv, non avevo mai avuto gran voglia di andare a vederli al cinema.  Di questo film si è detto di tutto e di più: quando era uscita solo la clip della canzone immigrato si era gridato al film fascista/sovranista. Poi quando è uscito il film nelle sale sono andate per la maggiore tutte le recensioni in cui veniva detto che il film era una critica al sovranismo e all'italiano razzista ecc. Ma dico lo avete visto il film? Ok che uno ci vede quello che vuole in un film però… Checco Zalone...

Assassinio sull'Orient Express: quello del 1974

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  Secondo voi potevo non vedermi anche la versione originale del 1974 di "Assassinio sull'Orient Express"? La versione diretta da Sidney Lumet (per citare qualche titolo recente del regista in questione ricordiamo "Onora il padre e la madre"), risulta avere dei ritmi molto più lenti ma l'ho preferita di gran lunga a quella del 2017 e vi spiego il perchè. Apparte degli interminabili titoli di testa iniziali anche abbastanza bruttini da vedere, sin dalle prime scene viene nominato l'Orient Express, ci viene presentato l'investigatore interpretato da Albert Finney e via via tutti gli altri personaggi che si apprestano ad entrare nelle cabine del treno. Un cast veramente eccezionale di cui vi parlerò pian piano. Ma iniziamo dal nostro amato investigatore belga, baffetto e capello nero laccato di gel, questo è il Poirot che ci immaginiamo nelle nostre teste e l'interpretazione di Finney la trovo eccezionale. Sembra essere esattamente come lo ha...

Royal affair: Mads Mikkelsen e Alicia Vikander nella corte danese

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      Candidato come miglior film straniero nel 2013. Racconta di una storia poco conosciuta ma appassionante. Troppo spesso ci si concentra su quelli che furono i tempi dell'illuminismo in Francia, qui abbiamo invece un'ambientazione inusuale e altrettanto interessane: la corte in Danimarca. Ci imbattiamo nella storia che coinvolse Christian VII, giovanissimo re di Danimarca e la cugina quindicenne Carolina Matilde. Christian VII fu un sovrano dotato si di grande intelligenza ma affetto da crisi di schizofrenia. Sicuramente nel film l'aspetto caratterialmente eccentrico viene messo in evidenza ma rende comunque l'idea di un matrimonio che per la consorte risultò una prigione (come d'altronde la maggior parte dei matrimoni regali del tempo).  La principessa inglese Carolina Matilde, Alicia Vikander, deve abbandonare la sua amata Inghilterra per sposare il sovrano di Danimarca. Incuriosita e felice si accorgerà con il tempo che dovrà essere intrappolata tutta ...

Assassinio sull'orient Express: dov'è il dramma?

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                                   Assassinio sull’Orient Express è un film che mi piace a metà. Nel senso che addirittura l’ho rivisto per ben due volte, cosa che non avviene spesso. Perché adoro i romanzi gialli, adoro Poirot. Però quello che non riesco a concepire è quella comicità che hanno voluto inserire e quel dramma che invece manca. Perché ciò che affascina di Assassinio sull’Orient Express è il dramma che si nasconde dietro l’omicidio.  Si è molto interessante capire anche come Poirot indaga la psicologia dei vari personaggi, il modo in cui riesce a mettere insieme i vari dettagli ed arrivare alla soluzione. Ma la vera forza del romanzo è insita nel dramma che si portano dietro i vari personaggi e tutto ciò o non viene trattato o è trattato nel modo a mio avviso sbagliato.  Kenneth Branagh è un ottimo Poirot, molto distante dall’immagine che abbiamo dell’investigatore...