Assassinio sull'orient Express: dov'è il dramma?
Assassinio sull’Orient Express è un film che mi piace a metà. Nel senso che addirittura l’ho rivisto per ben due volte, cosa che non avviene spesso. Perché adoro i romanzi gialli, adoro Poirot. Però quello che non riesco a concepire è quella comicità che hanno voluto inserire e quel dramma che invece manca. Perché ciò che affascina di Assassinio sull’Orient Express è il dramma che si nasconde dietro l’omicidio.
Si è molto interessante capire anche come Poirot indaga la psicologia dei vari personaggi, il modo in cui riesce a mettere insieme i vari dettagli ed arrivare alla soluzione. Ma la vera forza del romanzo è insita nel dramma che si portano dietro i vari personaggi e tutto ciò o non viene trattato o è trattato nel modo a mio avviso sbagliato.
Kenneth Branagh è un ottimo Poirot, molto distante dall’immagine che abbiamo dell’investigatore ma comunque efficace. Certo eccessivamente megalomane ma d’altronde è il miglior investigatore al mondo. Io preferisco che le varie azioni dei personaggi li facciano inquadrare al pubblico piuttosto che dialoghi didascalici (di cui si poteva fare a meno). Però Branagh buca lo schermo e riesce comunque ad intrattenere.
Però, la maggior parte dei personaggi sono delle macchiette. La bambinaia Penelope Cruz, la vittima Johnny Depp personaggi abbozzati. Certo non pretendevo di certo che sì approfondissero tutti, per questo motivo che si doveva dare spazio ad altro. In ogni caso William Dafoe e Michelle Pfeiffer riescono comunque ad emergere positivamente. In alcuni punti mi è sembrato un po’ troppo cluedo...
Il fascino dell’Orient Express è sicuramente il vero protagonista del film, un treno carico di storia e mistero e che nasconde i suoi segreti che a poco a poco Poirot tirerà fuori.Il treno si ferma poi proprio su di un ponte, pronto a ripartire solo quando Poirot risolverà il caso.Il treno è dunque fermo tra due parti, che stanno un pò a significate la parte giusta e sbagliata Ma lo stesso Poirot ammetterà che in questo caso c'è una via di mezzo.
Aspettando Assassinio sul Nilo di cui già si prospettava la realizzazione nel finale del film (mi piace questo modo di lanciare i sequel nello stesso film), vediamo se riuscirà a convincermi più di questo.
rispetto a questo direi che Kenneth è migliorato di molto con l'ultimo.
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