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Visualizzazione dei post da dicembre, 2019

Martin Eden: Luca Marinelli strepitoso

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                               C'è molto da imparare dai libri di Jack London e sicuramente tra i propositi del 2020 ci metto quello di leggerli il più possibile. Probabilmente comincerò da Martin Eden, il romanzo da cui è tratto il film di Pietro Marcello, uscito questo Ottobre sono riuscita a recuperarlo solo ora. Ma questo era un film che andava assolutamente visto al cinema. Raramente ci sono film italiani tratti da romanzi conosciuti in tutto il mondo e quindi già questo è un grandissimo merito sia per il regista che per la produzione. L'idea di scegliere un quotatissimo Luca Marinelli è stata più che apprezzata, non solo perchè il personaggio sembra essergli stato cucito addosso, ma perchè Luca Marinelli si riconferma, anche con questa interpretazione, uno dei migliori attori in circolazione, lo amo dai tempi della solitudine dei numeri primi. In ogni caso io non conoscevo la storia di Martin Ed...

Il filo nascosto: poesia e romanticismo

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Sono riuscita a recuperare un film del 2017 per la regia di Anderson, ovvero "Il filo nascosto". Il film segna l'ultima interpretazione di Daniel Day Lewis che ha dichiarato che poi si sarebbe ritirato. Speriamo non faccia seriamente in modo tale da poterlo rivedere in qualche altro film, la sua recitazione è qualcosa di sublime. Già il trailer mi intrigava particolarmente ma poi sentendone parlare in alcuni video su YouTube ho deciso di recuperarlo. Ambientato negli anni'50, ci fa entrare nel mondo della moda inglese di quegli anni, quando ancora non c'erano le numerose griffe che abbiamo oggi ma andavano per la maggiore le maison in cui le signore commissionavano gli abiti su misura, in modo tale che tutte le richieste venissero esaudite nei minimi dettagli. Reynolds Woodcock è uno stilista rinomato, perfezionista e abbastanza maniacale. E' anche un Don Giovanni che non si è sposato perchè per sua stessa ammissione è consapevole che non riuscirebbe ad ...

Il film più romantico del decennio

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Blue Valentine è intriso di un profondo dramma, un dramma ricolmo di malinconia e di nostalgia per un amore che si è concluso o non può evolversi in modo da perdurare. Derek Cianfrance ci regala un film unico e potente che riguarderei all'infinito ma che cerco di trattare come uno di cui vestiti a cui si tiene particolarmente e si cerca di utilizzare poco. Uscito in Italia a San Valentino nel 2013 è in realtà un film molto poco adatto a San Valentino, appunto perchè è di una "crudeltà" nel raccontare i retroscena di una storia d'amore veramente forte ma nello stesso tempo travolgente. La regia è delicata e ci permette di scrutare in maniera dettagliata le varie fasi e gli stati d'animo dei due protagonisti. Cindy e Dean sono sposati da anni ma attraversano una crisi che non riescono a superare, di cui la morte del loro cane ne è l'estrema rappresentazione. Cindy fa l'infermiera e Dean sta a casa con la bambina piccola. Quasi subìto dopo ci vengono ...

Film horror: il decennio della rinascita

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                              Nel 1999 uscì il famosissimo The Blair Witch Project, un finto documentario sulla strega di Blair, che diede inizio ai film horror incentrati sulla paura di ciò che si poteva vedere tramite uno schermo. Effettivamente il genere rispecchiava un pò quelli che erano stati i cambiamenti tecnologici di inizio secolo, nel giro di pochi anni fummo letteralmente invasi da smartphone, videocamere e qualsiasi mezzo per registrare ogni aspetto delle nostre vite e di quelle altrui e anche fenomeni paranormali. Infatti poi fu la volta di The ring del 2002, in cui il protagonista era sempre uno schermo, anche se quello di un televisore da cui fuoriusciva una spaventosissima Samara che divenne un personaggio cult. Poi ancora, ci fu Paranormal Activity, un film a bassissimo budjet in cui a farla da padrone sono le varie presenze che vengono registrate da una telecamera in una casa. Il film ebbe d...

Il film più rappresentativo del decennio

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                               Siamo quasi alla fine dell'anno ed è tempo di riflessioni...Sto vedendo in giro varie classifiche relative ai migliori film del decennio, probabilmente ne farò una anche io, ma vorrei parlare di un film, che indipendentemente dal fatto che possa essere uno dei migliori, abbia rappresentato meglio quelli che sono state le dinamiche sociali più caratteristiche del secondo decennio del ventunesimo secolo. Sto parlando di The Wolf of the Wall Street, per la regia di Martin Scorsese. Con uno sfavillante Leonardo Di Caprio che interpreta un broker in ascesa che da una discreta posizione lavorativa riesce ad arrivare al successo ed anche all'estremo eccesso nel giro di pochi anni. Il film  è di un'irriverenza unica e nonostante la durata riesce ad intrattenere che è una meraviglia. Perchè credo che sia così rappresentativo degli ultimi anni? Leonardo Di Caprio, o meglio il ...

Chiara Ferragni: documentario carino ma c'è una caduta di stile

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                                Personalmente conoscevo già la storia di Chiara Ferragni, ho cominciato a seguirla nel 2010 quando uscì un articolo che la riguardava sulla rivista Tu style. Da lì cominciai a seguire il suo blog "The blonde salade". Ricordo che era una gioia constatare che era uscito un nuovo articolo in cui faceva vedere i suoi outfit o magari foto dei vari luoghi che era andata a visitare. Inoltre cercavo di imparare qualcosa d'inglese leggendo la parte della traduzione nel blog. Lo segui per vari anni, poi purtroppo abbandonò il blog per dedicarsi ad altri progetti in un periodo in cui la sua popolarità era arrivata alle stelle e smisi di seguirla. Ho tentato di seguire il suo account instagram ma non trovo più le stesse motivazioni che mi spingevano a seguirla quando scriveva su The blonde salade e la conoscevano in 4 gatti.  Al di là dell'aspetto polemico di cui parleremo p...

C'era una volta ad Hollywood: ecco perchè non mi è piaciuto

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Commento su C’era una volta ad Hollywood, che purtroppo sono riuscita a vedere solo ieri. Allora evitate di massacrarmi perché ognuno ha i suoi gusti. La prima cosa che mi chiedo è: quelli che hanno affermato ‘questo è il miglior film di Tarantino’, ma lo hanno mai visto Pulp Fiction? O semplicemente non se lo ricordano bene. Premessa importante: il film è girato magistralmente. I dialoghi sono scoppiettanti, fanno ridere e danno un ritmo gradevole a tutto il film. Scenograf ia, fotografia, trucco e parrucco abbastanza pettinati, ma l’effetto voluto era proprio quello. Le musiche come sempre danno quel tocco in più di classe. Insomma un omaggio alla vecchia Hollywood di tutto rispetto. Altro che i musical alla La la land. Però c’è un però, sono consapevole che con questo post mi prenderò tutti gli insulti del mondo e soprattutto dei fan di Tarantino (come se io non ne fossi una e come se non abbia visto tutti i suoi film), però devo dire come la penso: il film in alcuni pun...

Storia di un matrimonio: è un capolavoro?

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                                Ieri sera mi sono vista l'ultimo film di Noah Baumbach: storia di un matrimonio. Appena ho visto il trailer mi sono innamorata, uno perché ammetto che questo è il primo film del regista che vedo e quindi ero molto curiosa (tranquilli recupererò gli altri), due perché il film vede come interpreti due attori d'eccezione come Adam Driver e Scarlett Joahnsson. Ma in realtà c'è anche una Laura Dern in ottima forma ma ve ne parlerò più tardi. La storia è molto semplice: è la radiografia di una crisi di matrimonio, che porterà poi all'inevitabile divorzio. Il regista non ci risparmia nessun "dietro le quinte", tutto viene raccontato con una minuzia di particolari: dalla scelta dell'avvocato (quello buono ed economico o quello cazzuto e stronzo da 25 mila dollari di acconto?), alla scelta della casa da rendere il più possibile accogliente per accogliere poi l'assistente del tribun...